L’obiettivo è guadagnare benessere curando il proprio aspetto fisico ma coinvolgendo anche la mente, regalarsi buonumore applicando trattamenti cosmetici che con le loro consistenze, profumazioni, colorazioni sono in grado di regalare piacere, serenità, gioia.
La cosmetica come elemento di cura del sé è protagonista nella psycare -così è chiamata questa tendenza- e insieme a lei lo sono i profumi, che più avvolgono, meglio è, ma anche le texture, incaricate di nutrire la pelle e anche la mente: predilette quelle più “cocoon”, ricche e ultra comfort. Per quanto riguarda il makeup, invece, via libera ai prodotti dai colori super audaci oppure, al contrario, extra nude, perché nella psycare una regola vera e propria non esiste, vale ciò che ci fa star bene e, ovviamente, ognuno ha i suoi gusti. Il trattamento giusto è semplicemente quello che ti fa stare meglio.
Certo, l’attenzione alla “resa finale” resta sempre prioritaria, ma un ruolo maggiore lo gioca la sensorialità: ingredienti, consistenze, profumazioni, colori, sono questi gli elementi che guadagnano il palcoscenico nella psycare, in un gioco complesso e armonico che ha come obiettivo l’esperienza complessiva d’uso del cosmetico, valutata in base a quante “stelle felicità” riesce alla fine a regalarci.
Le fragranze, in particolare, vivono un momento di ritorno al passato: spopolano quelle in grado di rievocare momenti felici della nostra infanzia, profumi zuccherini, per esempio, che in un attimo riportano alla cucina della nonna, oppure scie tropicali che ci trasportano sulle spiagge incontaminate della nostra vacanza del cuore. Al centro dell’attenzione gli oli essenziali, potenti alleati in questo gioco di solleticazione della mente, in grado di stimolare i neuroni sensoriali dell’olfatto, quelli che trasmettono, poi, segnali benefici al nostro sistema nervoso centrale. Fioriti, agrumati, muschiati, gourmand… a ognuno il suo, basta che facciano sognare a occhi aperti, trasportando la mente in un luogo di intenso benessere, innescando pensieri positivi e processi antistress e antidepressivi.
Gli ingredienti principe
Gli attivi? Spopolano nella psycare gli ingredienti calmanti e lenitivi, ma anche energizzanti e tonificanti, a seconda dell’esigenza del consumatore. C’è, parlando di attivi, un nuovo approccio che avvicina la cosmetica alla neuroscienza e sul quale stanno molto lavorando le aziende del comparto, per offrire ai propri clienti trattamenti sempre più performanti anche dal punto di vista della stimolazione cerebrale. Per esempio prodotti makeup e skincare in grado di alzare il livello di serotonina, l’ormone del buonumore. La connessione cervello-pelle, chiamata neurocosmesi, è sempre più sotto i riflettori della ricerca delle aziende cosmetiche, dunque, a riprova dell’evoluzione instancabile del settore, elemento di eccellenza della nostra economia.
Per quanto riguarda le texture, invece, la parola d’ordine è trasformismo: la psycare include formulazioni in grado di evolversi, che attingono al mondo delle Spa e dell’estetica professionale, come burri che si trasformano in oli a contatto con la pelle, trattamenti con pagliuzze iridescenti o petali di fiori, cosmetici bifasici che si trasformano semplicemente agitandoli, perché questo aspetto giocoso è parte della “terapia cosmetica della felicità”.
In quest’ottica spopolano sia trattamenti multifunzione, quelli che con un solo gesto e in pochi attimi soddisfano diversi bisogni della pelle, sia l’opposto, rituali di bellezza corposi che richiedono tempo, impegno e una certa manualità. Basti pensare alla stratificazione prevista dalla beauty routine coreana, che prevede molti passaggi di cura della pelle. La regola, anche qui, non c’è o, meglio, è una sola: andare alla ricerca della felicità. Dipende da quanto tempo abbiamo a disposizione, dalle condizioni di salute della nostra cute e, soprattutto, dal livello di soddisfazione che la nostra beauty routine ci dà. Ben consapevoli che si può sempre cambiare e che, anzi, ogni cambiamento regala nuova energia e vitalità, e anche un po’ di divertimento.